mercoledì 23 gennaio 2013

Per un 2013 normale

spending review   Fra cappuccini e brioche e bar virtuali siamo già da più di venti giorni chinati a scrivere in alto a destra: 2013.
   Che poi ad essere lungimiranti ci voleva poco, un niente e saremmo stati preparati a tutto quello che ci sta cascando addosso. Bastava dare retta a quei superstiziosi che vedevano nell'anno bisestile un avversario temibile, duro da affrontare, e tutto sarebbe passato liscio. Ne sono sicuro. E invece...
   La Concordia affonda, l'Emilia trema, il Vaticano pure (Vatileaks). Petraeus non è Bond. Romney sfida Obama. Il governo dei professori non c'è più. L'Imu rimane. Berlusconi si ritira, poi ci ripensa. Il primo Italo, i due euro al litro, la figura di merda di Fiorito. Iva al 23%, l'Ilva sotto sequestro. Lo scandalo della Regione Lazio, la morte di Dalla, la predizione dei Maya.
   Non so' precisamente cosa ci aspetta ancora ma siamo i sopravvissuti di una fine del mondo tanto ironizzata, da qualche depresso anche sperata.
   E chissà che questa fine, in fondo, non ci sia veramente stata, e noi ancora qui a fare sacrifici e crederci eroi di una nazione che non ha bisogno certo di noi per salvarsi. Ma il bello è crederci, e noi in questo siamo bravi.

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