venerdì 30 novembre 2012

Il mondo 2.0

   Potrebbe essere una benedizione rimanere ignoranti davanti ai problemi del mondo, ma ciò non è più possibile. La tecnologia ha alterato ogni distanza culturale, che fisica: muoiono 12 persone vittime di un attentato a Falluja e è come se accadesse nella tua sala da pranzo. Abbiamo una cittadinanza digitale.
   Questa più ampia conoscenza del mondo consideriamola come un bene e, soprattutto, sfruttiamola al massimo delle sue possibilità, abbiamo accesso ad una molteplicità di informazione mai avuta prima, senza fare tanta fatica, direttamente seduti dalla poltrona di casa; leggiamo un po' a destra e un po' a sinistra, facciamo un nostro ragionamento e otteniamo la nostra verità.
   Perché ognuno di noi deve averla, e non per forza deve avere una bandiera o un partito a rappresentarla per stare nel giusto.

giovedì 29 novembre 2012

L'Italia vista da un romano

   Questo signore romano mi lascia ben poco altro da aggiungere, a modo suo non lascia spazio all'immaginazione.

lunedì 26 novembre 2012

La fine del mondo

   Muri sporchi d'ombre. Tende sporche di lampioni. Il 21 dicembre 2012 è dietro l'angolo, la scusa della profezia dei Maya si avvicina e tutti ci vogliono credere. Almeno non devono disturbarsi di tirarsi fuori da questo disordine di valori che abbiamo intorno a noi. Una specie di rassegnazione alla superficialità.
   I soldi non ci sono, è vero, ma è una scusa che usiamo per convincerci che siamo inermi. Ci sono tante cose che si possono cominciare a fare senza spendere un centesimo. Prendiamo in mano il nostro tempo, smettiamo di lamentarci, di vittime (quelle vere) ce ne sono già abbastanza. Affrontiamo i problemi con lucidità. Stiamo vicini a chi ne ha bisogno, e leggete. Leggete tanto. Leggete chi volete: Charles Dickens, Lev Tolstoj, Charles Bukowki; la scelta è ampia, purché oltre alla tecnica abbia anche un'anima che evochi sentimenti ed immagini.
   Sono piccoli passi, ma sono sicuramente in avanti, per non ritrovarci un 22 dicembre 2012 con il sapore della fregatura in bocca.
 

martedì 20 novembre 2012

Uno dei tanti (5)

   La storia di oggi è quella di Patrizia. Trentenne, modella di professione e un sorriso stampato in faccia che sa' di felicità ritrovata. La gente felice profuma di buono, dice. Capelli lunghi e castani, raccolti in una semplice coda nella quale però si concentra tutta la grazia del mondo.
   E' andata via di casa che era appena maggiorenne, in pochi sanno dove è adesso. E ancora di meno se lo sono chiesti. A lei non piace essere trovata, e nessuno si sta impegnando più di tanto a cercarla. Se la tira, dicono di lei bocche invidiose.
   La sua bellezza gli fa da scudo dai ragazzi che vorrebbero avvicinarla. E' sola. Nella sua testa immagina risate leggere, fiumi di parole, un tavolo per due e tempo fermo intorno; ma loro questo non lo sanno, non lo possono sapere. A vederla da fuori direi anche io: "è troppo".
   Se qualcuno ora la sta cercando, la può trovare in una sala d'attesa di un ospedale di Madrid. E' lì, seduta che incrocia le lunghe gambe magre, il suo sorriso ora trema. Sconosciuti la guardano, sognano chissà cosa. Forse non vedrà Natale. Intorno a lei, piove indifferenza.

giovedì 15 novembre 2012

Pensiero del mattino

   Buongiorno gente. Sotto una coperta di nuvole, fuori buio e freddo, una giornata da illuminare. Il sole oggi ha la nostra stessa voglia di alzarsi. Un altro giorno nel quale farete un altro passo verso la realizzazione dei vostri desideri. Dateci dentro!

sabato 10 novembre 2012

Camerata Pino Rauti

Funerale Rauti
   Silenzio. E' con questo che volevo iniziare. Con il silenzio. Il silenzio di chi gli viene calpestato il piede da uno più grosso, ma sta zitto per paura di prenderle; il silenzio di chi sa' di aver torto; il silenzio di chi non poteva non sapere; il silenzio di chi preferisce ascoltare. E il silenzio nel quale scrivo queste parole, e senza far rumore entrano nella tua vita...
   Il 2 novembre (un giorno a caso), per i pochi che ancora non lo sapessero, è scomparso Giuseppe Umberto Rauti, o più semplicemente Pino Rauti. Per la minoranza ancora più ristretta, Pino Rauti è stato giornalista e uomo di politica, con chiare idee di orientamento di destra, dedicando un'intera vita a difenderle.
   Il mio intento qui, non è quello di polemizzare verso chi vuole denunciare l'accaduto per apologia di fascismo. E' un reato, su questo non si discute, ma il punto è: anche durante le pubbliche esequie?
   Pino Rauti era più di un semplice militante, per il resto ci sono i gadget e tutti quei sostenitori divisi in partiti, che hanno vissuto i suoi tempi o hanno raccolto l'eredità dai racconti dei più grandi, se non direttamente dai libri di storia. Cori, saluti romani, croci celtiche, fanno parte di quel patrimonio acquistato durante la formazione giovanile di tutte quelle persone che hanno vissuto accanto a lui, e in questo modo hanno deciso di ricordarlo.
   Esistono persone che credono ancora in qualcosa, in un ideale circondato di nostalgia; in un periodo politico dove di destra e sinistra ormai non vi è oramai più traccia, rimangono oramai solo i ricordi.
   ...Il silenzio di chi tende il braccio teso in segno di saluto, con il volto contratto dal dolore. Piazza Venezia torna indietro di settant'anni.

Elezioni Usa

Obama è la faccia pulita e presentabile delle cose che continuano a non cambiare.