sabato 10 novembre 2012

Camerata Pino Rauti

Funerale Rauti
   Silenzio. E' con questo che volevo iniziare. Con il silenzio. Il silenzio di chi gli viene calpestato il piede da uno più grosso, ma sta zitto per paura di prenderle; il silenzio di chi sa' di aver torto; il silenzio di chi non poteva non sapere; il silenzio di chi preferisce ascoltare. E il silenzio nel quale scrivo queste parole, e senza far rumore entrano nella tua vita...
   Il 2 novembre (un giorno a caso), per i pochi che ancora non lo sapessero, è scomparso Giuseppe Umberto Rauti, o più semplicemente Pino Rauti. Per la minoranza ancora più ristretta, Pino Rauti è stato giornalista e uomo di politica, con chiare idee di orientamento di destra, dedicando un'intera vita a difenderle.
   Il mio intento qui, non è quello di polemizzare verso chi vuole denunciare l'accaduto per apologia di fascismo. E' un reato, su questo non si discute, ma il punto è: anche durante le pubbliche esequie?
   Pino Rauti era più di un semplice militante, per il resto ci sono i gadget e tutti quei sostenitori divisi in partiti, che hanno vissuto i suoi tempi o hanno raccolto l'eredità dai racconti dei più grandi, se non direttamente dai libri di storia. Cori, saluti romani, croci celtiche, fanno parte di quel patrimonio acquistato durante la formazione giovanile di tutte quelle persone che hanno vissuto accanto a lui, e in questo modo hanno deciso di ricordarlo.
   Esistono persone che credono ancora in qualcosa, in un ideale circondato di nostalgia; in un periodo politico dove di destra e sinistra ormai non vi è oramai più traccia, rimangono oramai solo i ricordi.
   ...Il silenzio di chi tende il braccio teso in segno di saluto, con il volto contratto dal dolore. Piazza Venezia torna indietro di settant'anni.

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